Degli Imprinting

 Degli imprinting

Eugenio Furnari 

 Se in psicologia ed etologia con il termine imprinting ci riferiamo ad una specifica finestra temporale in cui i neonati delle varie specie di vertebrati apprendono per esposizione informazioni e comportamenti; in architettura questo termine risulta sicuramente più complesso e per certi aspetti più interessante. Infatti declinato in tal senso, l'imprinting, rappresenta la capacità di spazi e
architetture di lasciare un segno profondo nell'animo di chi le vive, interferendo sulla memoria percettiva ed emotiva con un ampio spettro di sensazioni: stupore, intimità, soggezione, familiarità etc. I materiali, le luci, gli spazi e persino i suoni che gli architetti mettono in gioco in un progetto, possono influenzare nel profondo coloro che li attraversano e li vivono. 

In quest'ottica la casa d'infanzia per un bambino rappresenta un luogo di fondamentale importanza, poiché in essa egli vive i primi gesti e le prime memorie e poiché in quel luogo costruisce il proprio senso di appartenenza, di sicurezza e di intimità. La disposizione delle camere, ciò che vede dalle finestre, le luci, gli odori e i rumori anche più piccoli permetteranno al bambino di costruire la propria memoria architettonica, il proprio archetipo personale di architettura, di spazio intimo. Una volta cresciuto, per l'individuo il vissuto di quella casa diviene la propria mappa emotiva con cui relazionarsi nel futuro, il metro con cui approcciarsi allo spazio e all'ambiente circostante.

Già nell'antichità era stato intuito lo stretto legame tra la memoria architettonica e quella affettiva, tanto che la tecnica dei loci (attribuita a Simonide di Ceo) permetteva - associando gli elementi da ricordare a luoghi familiari, creando un percorso - di ricordare lunghi discorsi e grandi sequenze di informazioni.

 

Io sono nato nel Rione Celio e lì ho vissuto dai miei primi giorni fino ai 3 anni, mi sono trasferito per un breve periodo, e vi ho fatto ritorno a 6 anni in un altro appartamento, che ho definitivamente lasciato a 18 anni. Posso pertanto dire di aver trascorso gli anni della crescita e delle mie prime esperienze proprio in quella casa. Nella carta sopra ho voluto evidenziare il quartiere e il giardino in cui giocavo da piccolo, ho poi inserito varie icone ad indicare: la mia abitazione, quella dei miei amici d'infanzia, i negozi e le attività del quartiere e i luoghi del gioco. Ho poi creato una rete tra la mia casa e questi punti, contrapposta alla tessitura propria del quartiere (quella in bianco).  

 Di quell'appartamento ricordo quasi ogni dettaglio, anche più superfluo, le mattonelle del pavimento gelide l'inverno, il caldo estivo (quarto piano appena sotto la terrazza), il cigolio delle porte, il rumore dei gabbiani la mattina presto e tanti altri particolari. Potrei disegnarne una planimetria piuttosto accurata anche solamente richiamandola alla memoria. Quegli spazi sono a tal punto impressi nella mia mente, che a distanza di quasi 7 anni dal mio trasloco, tuttora quando sogno di stare a casa sogno quella casa. Pur non vivendo più lì da tanto, quello è il mio archetipo di abitazione, il mio spazio personale.


 Ciò che però colpiva di più il me bambino erano le finestre, a quell'età non solo un semplice infisso con un vetro. In quella fase dietro di esse non ci sono i palazzi circostanti, gli alberi del viale o il cielo; ma si celano piuttosto degli altri mondi, di cui possiamo osservare piccoli frammenti. Crescendo si perde molta di quell'innocenza nell'affacciarsi ad una finestra, per quanto possa rimanere lo stupore di vedere un bel tramonto o la pioggia sbattere sul vetro. Lo schizzo sopra cerca di rappresentare proprio la sensazione di un bambino, seduto nella sua stanza, che guarda fuori dal vetro non ci vede il palazzo di fronte ma un altro mondo. 

 Nell'immagine sopra ho sovrapposto lo schizzo precedente con foto che avevo scattato negli anni dalle finestre, principalmente albe o tramonti.

La traccia onirica dell'imprinting architettonico, sovrapposta all'area di progetto con le sue tessiture

 

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